La pioggia a Niaogho è una benedizione, non c’è che dire, ma
ha anche un risvolto negativo: porta all’isolamento alcune zone.
Ieri mattina ho preso la bici per andare a salutare gli
amici di Bassindingo, ma mi sono dovuta fermare ben prima. Le tante piogge
della scorsa estate, hanno isolato il villaggio.
I bambini si divertono in acqua, mostrandomi la loro abilità
di tuffatori, mentre una processione ininterrotta di donne attraversa in fila
indiana il letto del fiume, con i loro carichi di legna o attrezzi per il
lavoro.
Chiedo notizie ad un simpatico signore del ponte che il
Comune ha recentemente costruito proprio per permettere agli abitanti di
potersi spostare anche durante questi mesi. I toni si fanno accesi… “Guarda
Barbara, è quello laggiù (mi indica un
piccolo promontorio in mezzo all’acqua)!! I lavori non sono stati fatti
bene: è sempre così qui! Avrebbero dovuto aggiungere terra e cemento, per
alzare il livello della strada. Ora possiamo attraversare l’acqua semplicemente
sollevando i pantaloni e mettendoci in spalla le biciclette, ma ad agosto il
limite dell’acqua era là (mi mostra un punto a 100 mt da noi), ed era
impossibile attraversare senza la piroga. Immagina tu: i malati, le donne che
devono partorire!!! La piroga non è molto sicura, talvolta si rovescia. Si
aggiungono sofferenze a sofferenze…”.
Mi dice che la strada rimarrà impraticabile fino a circa
fine gennaio, e che questa è l’unica via percorribile per raggiungere
Bassindingo.