martedì 20 marzo 2012

C'est l'Afrique!

Il rientro in Italia si sta avvicinando velocemente. Già so che lascerò qui un pezzetto di me, ma la voglia di riabbracciare la mia famiglia (e la mia nipotina…. Emma, arrivo!!!) e gli amici più cari comincia ad essere forte.
I lavori al CSPS continuano: ho ben chiaro in testa ciò che voglio terminare prima della partenza, e siamo a buon punto, nonostante la non collaborazione di quella sottospecie di muratore che mi ritrovo fra capo e collo. La Farmacia è costruita, piccolina, ma carina. Dobbiamo mettere tetto (le lamiere sono pronte al cantiere), porte e finestre (che arriveranno questa sera dalla capitale).
Per costruire la cucina del CSPS ho chiamato un altro muratore, verrà da Ouaga e so che farà un ottimo e velocissimo lavoro poiché l’ho già visto in azione.
Insomma… di lavori ne restano, ma sono fiduciosa e con l’aiuto di tutti credo potremo inaugurare entro fine 2012.

La scorsa settimana Abas è andato a Ouaga per ritirare le lamiere che avevo prenotato: 8 fogli di tôl bac da 3,60 m ciascuno (larghezza 80cm circa) e 14 fogli di tôl ordinario.
Chiamo il fornitore il giorno prima e, per scrupolo, anche la mattina stessa: è un po’ scocciato dalla mia insistenza, ma gli spiego che avendo poco tempo per fare tutte le commissioni, è estremamente importante che il materiale (e soprattutto il tôl bac, che deve essere tagliato a misura) sia pronto all’arrivo di Abas. “Ma è tutto pronto già da ieri sera, madame.”
Benissimo.
Abas arriva e… ma và… non si trova il tôl bac.
Io dico: la bottega è composta di due stanze di circa 6m per 5m; le lamiere tagliate sono tutte accatastate su due scansie centrali. E stiamo cercando 8 fogli di lamiera larghi 80 cm e lunghi 3m e 60, non manghi o noci di cajou. Ed erano pronti già la sera prima.
Ma non si trovano.
E non si troveranno.
Per non perdere il taxi brusse che lo riporta al villaggio, Abas discute (e io pure telefonicamente… col mio francese che quando mi infervoro diviene ancor più maccheronico) col responsabile del negozio per avere almeno gli 8 fogli integri (4m di lunghezza invece che 3me60), ovviamente senza sovrapprezzo.

Ieri vado al cantiere per le misurazioni: sto chiedendo il preventivo per fare il muro di cinta agli alloggi degli infermieri, ma dobbiamo decidere come farlo e le dimensioni. Fortunatamente il muratore non era al lavoro: credo avrei commesso un ‘mansonicidio’ (uccisione di muratore).
So che per un CSPS sperduto nella brusse burkinabé l’allineamento degli edifici e l’uniformità delle dimensioni non sono elementi fondamentali… ed è per questo che fino a ieri mi ero imposta di non misurare, anche perché oramai gli alloggi sono costruiti da un anno abbondante… ma PORCA MISERIA!!! Che ce ne sia uno uguale all’altro!!!
Procediamo con la misurazione dei confini del terreno destinato al CSPS: in questo caso ho pensato (ma si deciderà al mio rientro in Italia) di non fare cinta muraria, ma rete. Per poter misurare decentemente occorre trovare prima le borne (sarebbe tutto molto più semplice se chi prese a suo tempo la pianta del bornaggio la ritirasse fuori… ma chi la prese?): dovrebbero essercene 6. Ne vediamo 3. Probabilmente le altre tre sono state sotterrate nel tempo da chi ha coltivato i terreni circostanti… poiché fino a che non metteremo la rete, il terreno del CSPS viene tranquillamente coltivato a miglio/arachidi/mais durante la stagione delle piogge.

Io fumo.
Abas ride.
“C’est l’Afrique!” - mi dice.

1 commento: