venerdì 13 gennaio 2012

Inizio d'anno

Ci sono giorni in cui vedi tutto nero, in cui ti alzi la mattina già arrabbiata col mondo, e ciò che vorresti fare è chiuderti in casa e non incontrare nessuno poiché sai già che non farebbe altro che peggiorare la situazione.
Ci sono giorni in cui vorresti startene proprio nel letto, perché sai che alzarsi significa iniziare ad affrontare tutte difficoltà, quelle difficoltà che magari non avresti pensato di dover risolvere qui.
L’anno è iniziato così.
Problemi, delusioni, incomprensioni, discussioni etc… etc…
Perché sto scoprendo l’altro volto del villaggio e dei niagholesi, naturale e logico a ben pensare, ma sempre un po’ difficile da gestire e ‘ingoiare’.
Perché ti accorgi che quando si tratta di cose importanti, la tua voce e il tuo pensiero, essendo tu donna, passano inascoltati. È più forte di loro.
Perché aiutare in Africa non è per nulla semplice.
Partiamo da un presupposto: in realtà io qui sto aiutando solo me stessa. Questi sei mesi sono un tratto di un percorso di ricerca e mi sembra di esserne la principale beneficiaria. Quindi non ho come obiettivo di aiutare o cambiare il mondo.
Ma quando parti dall’Italia lo fai ‘armato’ di grandi speranze, e soprattutto di entusiasmo e voglia di fare. Ci credi veramente che magari il mondo non lo cambi, ma almeno riuscirai a migliorare la vita di una persona. Poi piano piano vedi tutto scemare… vedi che l’entusiasmo è solo tuo, che per fare una cosa apparentemente banale serve tempo, molto molto tempo… ma soprattutto… vedi che forse poi i niagholesi non hanno questa urgenza di migliorare la propria vita.
Ma poi… chi sono io per dire che la loro vita debba essere ‘migliorata’?!

Nessun commento:

Posta un commento